Lotos, lunedì 31 agosto 2009

in navigazione verso Umago

Bentrovati cari amici del Lotos! Siamo così giunti quasi alla fine del nostro viaggio: mentre vi sto scrivendo, infatti, il Lotos sta facendo rotta su Umago, nostra ultima tappa, dove saluteremo Oscar per poi riprendere la navigazione per il Marina Sant’Andrea. La fine di una vacanza in barca a vela è un pò come la fine di un sogno, fatto di vento, sole, acqua e sale: hai vissuto per una, due, quattro settimane in un’altra dimensione, completamente separata dalla vita “reale” di tutti i giorni; hai tolto gli abiti di imprenditore o impiegato, manager o insegnante e sei diventato, semplicemente, marinaio tra marinai; hai speso il tuo tempo, quello stesso tempo che durante l’anno non è da perdere e non è mai abbastanza, a cercare vento, ad aspettare i delfini ed a seguire la rotta. Hai esplorato, fatto danni, scherzato, lavato la barca e cucinato, ma solo alla fine ti rendi conto che quel tempo apparentemente perso nell’attesa di un vento che non vuole saperne di soffiare è, in realtà, il vero tempo recuperato. Non importa se abbiate 30 o 60 anni né importa perché navighiate, se per passione, pensione, evasione o riflessione: il mare è per tutti e qualsiasi sia la rotta presa, prima o poi porta sempre alla libertà. Buon Vento!

2 thoughts on “Lotos, lunedì 31 agosto 2009”

  1. Bravo Ermanno, sono completamente d’accordo con te.
    Ho trascorso su Lotos una bellissima settimana in ottima compagnia.
    Mi sono lasciato trasportare dal fascino della vela e sono riuscito a lasciare a terra tutti i problemi che ci assillano nella vita quotidiana.
    La forza del vento che spinge la barca in assoluto silenzio e’ una bellissima sensazione.
    Spero di tornare presto su una barca a vela ma, sopratutto,di trovarmi in compagnia di persone amabili come quelle che ho incontrato su Lotos.
    Un caro saluto a tutti
    Paolo

  2. Leggo ora il diario di bordo della avventura Lotos (estate 2009), appena di ritorno da un viaggio totalmente terrestre e nordico (in quel della Repubblica ceca). Posso commentare anche io con queste parole… l’esperienza velica che dall’altro anno – grazie al nostro amico Luigi – ho potuto vivere è davvero unica.
    Unico è alzarsi la mattina, anche se accaldati o delle volte ancora un poco stanchini, con il solo rumore del mare attorno. Unico è guardare l’orizzonte in solitaria, uniche sono le risate e gli scherzi con i compagni di bordo, unici i pranzetti e le cenette preparate o inventate, uniche le passeggiate, magari sotto il solleone o la canicola in un borgo come Mystras o alle rovine dell’antica Mycenae, uniche anche le fatiche (non d’Ercole ovviamente) che talvolta si compiono per i lavoretti quotidiani ma che vengon espletate – almeno si cerca – con energia ed un sorriso. Ah dimenticavo unici e irripetibili i momenti in cui la forza del mare e del vento ti travolge, ti conquista e ti carica di adrenalina. Come potrò mai scordare il sapore di salsedine sull’epidermide all’arrivo a Monemvassia, dopo aver doppiato Capo Maleas???
    Grazie allora… fiduciosamente in attesa di nuove emozioni….
    Un baxetto a tutti i compagni di viaggio vicini e lontani ed in primis a capitan Luigi…
    Isa

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