Aigina
Salpiamo dalla stupenda baia di Skindos a mezzogiorno e venti con meta il marina di Aigina. Lasciata Idhra in scia e cominciando a risalire, si entra nel golfo del Saronicco, dove continua il regime di brezze meridionali, ma influenzate dal profilo della costa e delle isole. Tutto il percorso viene fatto a motore ed alle 17.30 entriamo nel porto di Aigina. L’isola é molto frequentata sia dai turisti e dagli Ateniesi stessi che da Zea la possono raggiungere in soli 20 minuti di aliscafo. Nel braccio di mare tra Aigina ed Atene vi é un costante traffico di traghetti ed aliscafi ai quali, durante i weekend, si aggiungono le imbarcazioni private che fanno base nella capitale. Il primo giro all’interno del porto ci conferma il tutto esaurito…c’é solo un posto ma il pescaggio é ridotto e pure ariamo un pochino per uscirne. Proviamo quindi nell’adiacente marina però anche quì tutto pieno di imbarcazioni locali ed inoltre c’é un grosso cartello della capitaneria che vieta l’ormeggio a chi non ha il permesso. Rientriamo ancora nel porto e fortunatamente si libera il primo ormeggio a fianco della nave cisterna che giornalmente porta l’acqua nell’isola. Ormeggio di poppa con l’ancora a prua sperando di non metterla sopra le altre catene…..
Sbarca Anmerigo che rientra ad Atene in Aliscafo e domenica mattina in aereo a Venezia…..dispiace a tutti lascviare un amico….arrivederci alla prossima.
Domenica visita al tempio di Aphaia con autobus locale. L’autista pensa di essere a Monza e ci fa provare i brividi su e giù per le colline. Lungo la strada ci sono in ogni dove alberi di pistacchi. Al rientro stremati per il nuovo sbattimento in autobus, ci infiliamo in una taverna, nella piacevole cittadina intorno al porto di Aigina, per recuperare….. Nel frattempo arrivano Michele e Oscar e la serata si conclude con una super cena a base di pesce fresco che nella pescheria diAigina finalmente si trova abbondante.
Una brutta sorpresa troviamo però sulla poppa del Lotos….Come raccontato dai vicini di barca francesi, la barca charter ormeggiata alla nostra sinistra partendo ha agganciato la nostra catena e quella dei francesi ed ha fatto un carosello per sganciarsi allentando le catene e la poppa del Lotos ha sbattuto diverse volte ed in diversi punti sulla banchina di cemento….é un destino! ogni anno la poppa ci rimette…mai più un ormeggio di poppa senza l’apposito parabordo che questa volta é rimasto al marina Sant’Andrea…..